Come i dati sull’umidità del suolo guidano decisioni più consapevoli in viticoltura

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In Italia la maggior parte dei vigneti dipende esclusivamente dalle precipitazioni naturali. In alcune aree l’irrigazione è vietata, in altre consentita, ma nella pratica è scarsamente utilizzata. Fattori tradizionali, normativi e infrastrutturali rendono quindi la gestione delle piogge naturali un elemento determinante per il successo del vigneto.

Ciò non significa, tuttavia, che l’acqua sia completamente al di fuori del controllo dell’operatore. La conoscenza della capacità del suolo di trattenere e rilasciare umidità costituisce infatti uno degli strumenti più efficaci per bilanciare le rese, tutelare la qualità delle uve e salvaguardare la salute delle viti nel lungo periodo.

Il profilo del suolo può essere assimilato a un serbatoio: la pioggia lo ricarica, mentre viti, infestanti e colture di copertura ne consumano progressivamente le riserve. In assenza di dati, la valutazione della reale disponibilità idrica è approssimativa. I sensori consentono invece di monitorare la profondità di infiltrazione delle piogge, la velocità di essiccamento dei diversi strati e il livello delle riserve idriche residue. In questo modo è possibile ottimizzare le scelte operative: gestione del suolo, controllo delle cover crops, interventi sulla chioma e persino pianificazione della vendemmia.

Questo contributo illustra l’importanza del monitoraggio dell’umidità del suolo anche nei vigneti non irrigui, i principali indicatori da osservare e le potenzialità derivanti dall’integrazione dei dati pedologici con quelli climatici e con strumenti di intelligenza artificiale.

Soil with raindrops lying on top

Dinamiche di movimento dell’acqua nel suolo

Ogni appezzamento presenta specificità proprie, ma il comportamento dell’acqua nel terreno segue regole generali. Dopo una precipitazione, una quota evapora immediatamente dalla superficie, mentre la restante penetra nel suolo. La quantità effettivamente trattenuta dipende da tessitura, struttura e contenuto organico.

  • Strato superficiale (0–20 cm): Si imbibisce e si asciuga rapidamente; dominato da infestanti e colture di copertura.

  • Strato intermedio (20–60 cm): Principale zona di attività radicale della vite; garantisce la crescita tra due eventi piovosi.

  • Strato profondo (60 cm–1,2 m): Fondamentale per la resilienza; le viti mature vi attingono quando gli strati superiori risultano esauriti.

Il posizionamento di sensori a differenti profondità consente di osservare puntualmente tali fenomeni. Ad esempio, dopo una pioggia lo strato superficiale può mostrare variazioni repentine, mentre quello intermedio resta quasi invariato: ciò indica che l’acqua non ha raggiunto la zona radicale attiva. Senza questa informazione, la disponibilità idrica reale verrebbe sovrastimata.

Piovosità, infiltrazione e disponibilità idrica reale

Non tutta la pioggia apporta benefici diretti alle viti: rileva la quota che riesce a infiltrarsi e a raggiungere le radici.

  • Piogge leggere (5–10 mm): Inumidiscono soltanto lo strato superficiale; stimolano le cover crops ma raramente incidono sulla vite.

  • Piogge moderate e costanti (20–30 mm): Possono ricaricare lo strato intermedio, in particolare su suoli sabbiosi o franco-sabbiosi.

  • Rovesci intensi: Su suoli compatti o in pendenza, gran parte dell’acqua defluisce senza penetrare.

I sensori traducono tali differenze in “gradini” nei dati: un incremento in profondità segnala una reale infiltrazione, mentre un picco superficiale seguito da un rapido calo indica un semplice inumidimento dello strato superficiale.

Risposte della vite e gestione dello stress idrico

La vite tollera condizioni di moderata carenza idrica, ma reagisce in modo prevedibile a situazioni di stress prolungato. Nelle prime fasi stagionali l’acqua è necessaria per lo sviluppo della chioma e l’allegagione; successivamente un deficit controllato può contenere il vigore e migliorare la qualità delle uve. Tuttavia, uno stress severo riduce la fotosintesi, rallenta la maturazione e compromette la pezzatura degli acini.

I dati di umidità consentono di rilevare tempestivamente tali situazioni:

  • Un calo graduale nello strato intermedio indica l’esaurimento progressivo delle riserve.

  • Una riduzione repentina segnala che la domanda supera l’offerta idrica.

  • L’assenza di variazioni in profondità indica mancanza di riserve di emergenza.

Intervenire solo quando i sintomi visivi (ingiallimento fogliare, arresto della crescita) sono evidenti risulta spesso tardivo. L’analisi preventiva consente invece di attuare misure correttive tempestive, come la riduzione della competizione radicale o la modifica delle pratiche colturali..

Applicazioni pratiche dei dati del suolo

  • Pianificazione delle operazioni colturali: I sensori permettono di valutare i tempi di drenaggio post-pioggia, riducendo il rischio di compattazione e preservando la salute del suolo.

  • Gestione delle cover crops: Le colture di copertura migliorano la struttura del suolo e la biodiversità, ma competono per l’acqua. I dati consentono di stabilire se mantenerle più a lungo o ridurne lo sviluppo per preservare le risorse idriche.

  • Gestione della chioma: Sfogliatura, cimatura e posizionamento dei germogli incidono sulla domanda idrica. I dati del suolo supportano decisioni mirate in base alle riserve disponibili.

  • Programmazione della vendemmia: L’umidità del suolo influenza dimensione e composizione degli acini; le tendenze idriche in prossimità dell’invaiatura consentono previsioni più accurate di resa e qualità.


Integrazione con dati climatici e intelligenza artificiale

Il monitoraggio del suolo descrive la disponibilità idrica radicale, mentre i sensori climatici spiegano le condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, radiazione solare, deficit di pressione di vapore). L’integrazione delle due dimensioni consente di valutare con precisione l’equilibrio tra risorse disponibili e richieste fisiologiche della vite.

L’intelligenza artificiale amplifica queste potenzialità, individuando correlazioni tra stagioni, vigneti e risultati produttivi. Collegando il comportamento del suolo a previsioni meteorologiche, rese storiche e parametri qualitativi, è possibile anticipare le criticità anziché subirle.

Il sistema di IA in fase di sviluppo da parte di Aurelia, ad esempio, combina dati in tempo reale del suolo con previsioni meteo locali. In caso di riserve in calo nello strato intermedio e previsione di ondate di calore, il sistema segnala preventivamente il rischio di stress, suggerendo adeguamenti gestionali (chioma, cover crops) per ridurre l’impatto. Nel tempo, l’algoritmo apprende le specificità di ciascun vigneto, fornendo raccomandazioni personalizzate.


Conclusioni

Anche in contesti non irrigui, il monitoraggio del suolo rappresenta uno strumento trasformativo. Consente di quantificare l’acqua effettivamente disponibile alle radici, di osservare il consumo delle riserve e di individuare precocemente situazioni di stress. L’integrazione con i dati climatici e con l’intelligenza artificiale permette di trasformare l’analisi retrospettiva in capacità previsionale, migliorando la programmazione delle operazioni, la tutela della salute delle viti e la qualità delle produzioni.

Il suolo rappresenta il serbatoio vitale del vigneto: conoscerne il livello, la temperatura e le dinamiche di variazione offre la base scientifica per decisioni colturali consapevoli, orientate tanto al raccolto immediato quanto alla resilienza di lungo periodo.


In arrivo

Capire l’umidità del suolo è il primo passo. Ma le precipitazioni totali da sole non ti dicono quando puoi tornare in sicurezza sul vigneto. Nel blog della prossima settimana, Dalla pioggia alla rizosfera: leggere i profili per decidere quando il terreno è lavorabile, mostreremo come interpretare i “gradini” di infiltrazione e la curva di decadimento dopo un temporale, così da pianificare le operazioni con sicurezza ed evitare costosi fenomeni di compattazione.

Per maggiori informazioni sulle sonde del suolo e altri sensori IoT per vigneti, visita https://www.aureliatech.it/sensori-iot

 
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